giovedì 13 agosto 2009

La Maieutica del verso

E’ notte
di

Francesco Terrone

E’ notte, è notte
e tutto tace.
Tace la frenesia del mondo,
l’arroganza, la discordia.
Eppur si muove
una foglia secca
un petalo di rosa;
si sente,
il dolce tocco di una campana
e da lontano, l’abbaiare di un cane,
impaurito,
dal soffio del vento
che irrompe nel silenzio
della lunga notte.
Tutto tace,
tutto, non tace.
Non tace il dolore,
la fame, l’amore,
non tacciono
i cuori affaticati e vinti
dalla vita e dall’amaro destino.
Tutti attendono, che il tempo passi
e con esso il buio, della lunga notte
ed appaia finalmente
la vera speranza,
la grande vita.
Appari tu, mio Signore,
mio Dio,
luce, delle luci,
luce, nel buio della notte,
speranza,
per un mondo solo,
un mondo impazzito,
un mondo falso ed inquieto.
E’ notte, è notte,
e tutto tace,
tutto non tace,
l’uomo dai mille ideali
e mille incertezze,
imitando le ali
del tuo infinito;
ha smarrito la sua ragione,
ha smarrito il suo cammino
mio Signore, mio Gesù…
mio Dio!!
Che sarà del nostro mondo,
senza l’uomo…
creatura forgiata
con la tua divina luce
e con il tuo divino amore?
Nulla!!!

Francesco Terrone, a cura di , Rosita Lordi, I sentieri del cuore,I.R.I.S., Salerno, 2009.
Critica
dott. Rosita Lordi

Il florilegio si snoda per monologo interiore fatto di alternanze di congetture e di confutazioni . E’ un linguaggio fatto di paradigmi di certezze come “…E’ notte e tutto tace la frenesia e l’arroganza” e di invalidazioni , perché tutto tace e non tace come “…..il dolce tocco di una campana” Ancora una volta è dal connubio della la razionalità scientifica e dalla ermeneutica che il poeta produce il divenire storico del bene e del male dell’umanità e ci consegna il frutto del suo sentire e del suo vivere nel mondo .La sua mente tesse un armonico contrappunto alle amarezze e ai disincanti cui la vita, troppo spesso, costringe l’uomo, in balia di se stesso e sovente vittima delle sue scelte. Per mezzo di un linguaggio che riesce a coniugare la fantasia evocativa all’impulso descrittivo, il canta l’amore e i dolori del cosmo, declinato nei suoi multiformi dettagli. L’io lirico si abbandona all’esperienza di una realtà fenomenica cangiante; ogni stagione, ogni elemento naturale” una foglia secca” alla grazia della minuscolo petalo di rosa, si offrono quale filtro a proteggere lo sguardo dagli affanni del mondo.In un gioco di parole e colori, in un insieme osmotica di lessia forte ed immagine iconica , tra poesia e pittura ,che Francesco Terrone manifesta l’amore per il suo Dio e per l’Umanità e proclama la sua deontologia di valori sacrali . La fluidità de verso e delle parole producono emozioni forti nel cuore di chi ascolta e sogna nel meritato riposo della notte con un cuore “….affaticato e vinto che attende” l’apparire della vera luce di verità . Ancora una volta cerca il suo Dio e spera nel”suo apparire in un mondo in cui l’uomo .

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Alcuni hanno un sogno per vivere.Io scelgo Sidelmed per sognare. G.Celone